L’alveare e le sue api, un esempio di famiglia allargata in natura
Ciao ragazzi!
È passato un po’ di tempo dall’ultima volta, ma eccoci nuovamente qui con una nuova storia sulle api. Io sono Angelo e oggi vi guiderò alla scoperta dell’albero genealogico all’interno di un’arnia.
Data l’enorme risonanza mediatica che le api stanno riscuotendo negli ultimi tempi, a molti di voi sarà capitato di apprendere che le operaie all’interno di una singola arnia siano tutte figlie di una stessa regina. Questo, probabilmente, vi avrà indotto a immaginare le api come tra loro tutte sorelle, il che non è del tutto errato ma se scendessimo più nel dettaglio e concentrassimo la nostra attenzione non solo sulla regina ma anche sulla componente paterna, la questione, beh, si fa ben più interessante!
Come abbiamo accennato in qualche altro articolo, in natura le api presentano una forma di poliandria, ovvero la regina si accoppia una sola volta nella sua vita con 10-15 fuchi (api maschio), conserva il loro sperma in una spermateca e distribuisce gradualmente e casualmente gli spermatozoi alle uova che andrà a deporre (gli individui che ne nasceranno saranno tutte femmine).
In questo modo possiamo iniziare a pensare all’alveare come a un insieme di clan genetici. Per esempio, se prendessimo a caso due api nella colonia, queste potrebbero avere un grado di parentela che può essere più o meno stretto. Questo varia a seconda di quale sia il fuco che abbia fecondato quelle uova. In particolare, potremo quindi distinguere i seguenti gruppi genetici:
– Super sorelle: questo è il grado di parentela più alto che si possa riscontrare. Le operaie sono originate da spermatozoi identici (cloni) delle stesso padre. Queste due operaie, avendo una vicinanza genetica del 75%, risultano essere più imparentate rispetto a due sorelle della nostra specie!
– Sorelle piene: in questo caso le api in questione hanno una madre in comune e due padri distinti ma tra loro fratelli. In questo caso, il loro grado di parentela sarà molto simile a quello di due sorelle umane!
– Super mezze sorelle: anche in questo caso le operaie condividono la madre, ma sono generate da due spermatozoi di maschi distinti e tra loro cugini.
– Mezze sorelle: quest’ultimo è il gruppo con il grado di parentela più basso. Siamo intorno a una vicinanza genetica del 25% ed è composto da operaie le quali condividono la madre ma possiedono padri tra loro non imparentati.
Come potete notare, dunque, siamo davanti a una specie di famiglia allargata, i cui gradi di parentela sono contorti e abbastanza complessi. Ma ciò che conta è la collaborazione e loro lo fanno in maniera eccellente, lavorando in modo sinergico per il conseguimento degli stessi obiettivi.
In questo grosso mosaico genetico, sarà la somma di tutte le espressioni genetiche nel complesso a determinare il carattere di una colonia, decretandone la produttività, la docilità, la tendenza a non ammalarsi.
Spero che questa breve storia di apicoltura vi abbia affascinato e che abbia fato scaturire in voi una serie di altri interrogativi a cui saremo lieti di dare risposta, sempre nei limiti delle nostre possibilità e conoscenze! Ci vediamo al prossimo articolo!
Angelo
(Lato Verde)