Jeanne Baret sotto spoglie maschili

Prima donna a completare il giro del globo, la botanica Jeanne Baret falsificò la sua identità per imbarcarsi nella spedizione di Bougainville per scoprire e catalogare nuove specie di piante

Avreste mai pensato che, nel lontano 1766, una donna potesse dedicarsi ad un viaggio intorno al mondo? Ebbene sì.  Si tratta di Jeanne Baret, la quale si travestì da uomo per salire a bordo della nave Etoile che ospitava il noto esploratore Louis Antoine de Bougainville per circumnavigare il mondo, dal momento che per le donne era proibito imbarcarsi sulle navi. 

Nell’ovest della Francia e precisamente a Rochefort, Jeanne venne reclutata nell’equipaggio della nave francese, presentandosi in abiti maschili e come assistente del naturalista di bordo Philibert Commerçon, che necessitava di un aiutante a causa di problemi di salute. Originaria di una famiglia molto umile, si distinse fin da subito per il suo grande spirito di osservazione e per le sue capacità di catalogare campioni botanici di diverso genere, doti probabilmente sviluppate sin da bambina visto che imparò l’arte delle erbe in giovane età. Si pensa che Jeanne rientri tra i primi esploratori a raccogliere, descrivere e conservare specie di una pianta rampicante tipica del Brasile, che venne chiamata Bouganvillea in onore del capitano della spedizione.

Dalla Francia, la flotta raggiunse il Brasile e la costa orientale della Patagonia, dove Jeanne si dedicò a molte escursioni mostrando tutto il suo talento e il suo forte temperamento, trattandosi di territori piuttosto impervi. L’equipaggio raggiunse poi lo stretto di Magellano e Capo Horn, per poi dirigersi nuovamente verso Nord nell’Oceano Pacifico, attraverso il Tropico del Capricorno fino a Tahiti. In questo periodo di circa 3 anni Baret si occupò di collezionare e catalogare piante, minerali, conchiglie, e  la raccolta divenne talmente consistente tanto che più di 6000 specie furono destinate al Muséum National d’Histoire Naturelle di Parigi. 

Nel 1768, dopo lo sbarco a Tahiti, gli indigeni dell’isola si accorsero e rivelarono che Jeanne era una donna e la definirono una mahu, cioè una donna nel corpo di un uomo. In seguito a questo evento, dopo la navigazione nel Pacifico e approfittando di una sosta all’isola di Mauritius nell’Oceano Indiano,  Jeanne si trasferì a terra per sicurezza e qui prosegue le ricerche botaniche. Tra il 1770 e il 1772 esplora  anche il Madagascar e l’isola di Bourbon, finché ottiene il permesso di fare ritorno in Francia, guadagnandosi la fama di prima donna nella storia ad aver circumnavigato il mondo. 

Nel 1785 la marina francese le concesse addirittura una pensione di 200 livree l’anno per i servizi resi alla ricerca scientifica. La sua figura riaffiora nel 2002 attraverso una famosa biografia scritta da John Dunmore, e nel 2010 nel libro “The Discovery of Jeanne Baret” di Glynis Ridley.

Dopo questa famosa spedizione, molte piante presero il nome scientifico dal botanico Commerson, ma nessuna venne nominata e ricondotta al nome di Jeanne Baret, nonostante il suo grande lavoro. Solo nel 2012 un gruppo di ricercatori americani ha onorato l’esploratrice e botanica francese attraverso il nome Solanum baretiae, assegnato ad una pianta del genere Solanum, la stessa specie a cui appartengono anche patate e pomodori.

il viaggio di Jeanne Baret

Erika Bandini

Referenze

https://www.storicang.it/a/jeanne-baret-prima-donna-che-circumnavigo-il-mondo_15644

https://www.focus.it/cultura/storia/l-incredibile-storia-di-jeanne-baret

https://www.jeannebaret.com/it

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0160932703000188?via%3Dihub