Come scegliere la giusta squadra di famiglie di api per la stagione riproduttiva
Ciao a tutti, ragazzi! Io sono Angelo e vi do il benvenuto in una nuova storia di “La mia vita da apicoltore“. Come mi è stato richiesto, vi parlerò di come si sceglie la giusta squadra di famiglie di api per affrontare la stagione produttiva! Premetto che questo è un argomento piuttosto vasto, ma, contemporaneamente, anche molto semplice e diretto. Infatti, la risposta potrebbe semplicemente essere:
si scelgono le famiglie più sane e performanti.
Fine della storia
Ma andiamo a capire più nel dettaglio cosa vuol dire “famiglie più sane e performanti” e quali sono gli elementi da tenere sotto controllo.
Innanzitutto, partirei dall’aspetto, a mio avviso, più importante: la genetica. Come tutti gli esseri viventi, infatti, anche le api sono la rappresentazione fenotipica e comportamentale della loro genetica. Questo è un aspetto davvero difficile da controllare, come abbiamo già spiegato in un altro articolo. L’apicoltore può comunque fare molto per selezionare i caratteri che vanno bene per il territorio in cui opera, in primo luogo tenendo in considerazione il clima e i parassiti presenti. Non scenderò nel dettaglio della metodica con cui si può fare questo perché diventerebbe davvero, davvero, molto complicato. Vorrei, però, porre il focus sul fatto che per la fecondazione ottimale delle regine servono determinate condizioni meteorologiche, ovvero un clima prettamente primaverile. A esclusione dell’inverno, la fecondazione potrebbe avvenire anche in altri momenti dell’anno, ma la qualità dei fuchi fecondanti non sarebbe ottimale. Questo farebbe ridurre la quantità di uova che la regina potrebbe produrre durante l’arco della sua vita. Inoltre, in zone in cui il flusso nettarifero non è super abbondante, le nuove regine andrebbero inserite non molto a ridosso delle fioriture altrimenti sarebbero improduttive.
Una volta che abbiamo le nostre regine correttamente fecondate, una delle cose ben note all’apicoltore è che la stagione produttiva dipende anche molto da come le api sono entrate nella stagione invernale l’anno prima.
Cerco di spiegarmi meglio.
Durante l’inverno, le api entrano in uno stato molto meno frenetico. Chiaramente non hanno molto da raccogliere, riducono il loro metabolismo, la loro vita diventa più lunga e cercano di arrivare con più unità possibili alla primavera. È quindi importante fare in modo che le api finiscano la stagione estiva in forma, abbondanti in numero e con decisamente molte scorte di miele per affrontare i periodi più rigidi, specialmente in zone molto fredde, poiché quel miele gli servirà da energia per scaldare la famiglia.
Se le famiglie dovessero arrivare scarne in numero e scorte alla primavera, con tutta probabilità potrebbero non raccogliere la giusta quantità di miele nel periodo della fioritura. Questo perchè avrebbero poche bottinatrici su cui fare affidamento. È davvero molto importante, quindi, garantire loro le giuste scorte per superare l’inverno. Nel caso in cui, per cause climatiche, non gli sia stato possibile accumulare scorte, sarà premura dell’apicoltore fornire dei supplenti alimentari. Si potrebbe banalmente ridargli del miele che avevano precedentemente raccolto, ma questo potrebbe portare a delle complicazioni pratiche.
Ma passiamo ora ad un altro punto importante: tenere d’occhio l’infestazione di Varroa destructor. Ormai diffuso nella nostra penisola, questo acaro, se non venisse trattato correttamente, potrebbe portare al collasso della maggior parte delle famiglie. Per fortuna, è una cosa con cui gli apicoltori hanno imparato a convivere senza molte ansie.
Perfetto. Ora che siamo arrivati fin qui, anche se abbiamo fatto tutti questi passaggi in modo corretto e professionale, comunque, in procinto della primavera, ci troveremo a dover fare una cernita delle famiglie, per poter scegliere le più performanti. Statisticamente, ci saranno sempre delle regine che esprime dei caratteri non desiderati da noi, o ci troveremo davanti a regine che hanno finito la loro scorta di spermatozoi. Potremmo, inoltre, trovarci davanti ad altri tipi di problematiche sanitarie dell’arnia, come peste o calcifica.
Quindi, che si fa con questi alveari?
Per quanto riguarda le arnie malate, si procede con un isolamento in zone controllate per poi andare a cercare di risolvere il problema. Per le arnie il cui problema, invece, è la regina, si può optare per due strade: lasciare tutto com’è e aspettare che la famiglia sopprima la vecchia regina per dare spazio ad una nuova, oppure assumere noi il ruolo di “soppressori” della regina. Chiaramente, la cosa più corretta da fare è sempre avere il controllo sulla selezione delle regine. Questo perchè se, ad esempio, lasciassimo scegliere la nuova regina ad una famiglia che non ci piace dal punto di vista genetico perché troppo aggressiva, poco efficiente o troppo suscettibile a problematiche sanitarie, la probabilità che saltino fuori le stesse problematiche nelle figlie è alta.
In conclusione, scegliere la giusta squadra per affrontare la stagione produttiva richiede attenzione e cura in diversi aspetti fondamentali.
Dalla genetica delle api alle condizioni climatiche per la fecondazione delle regine, passando per la preparazione delle famiglie per l’inverno e il controllo delle infestazioni di parassiti, ogni passaggio è cruciale. Solo con una gestione attenta si può garantire contemporaneamente di condurre una stagione produttiva di successo e mantenere le nostre api in salute.
Grazie per essere arrivati fin qui e ad averci fatto compagnia in questo viaggio!
Alla prossima storia di apicoltura!
Angelo La Torre
Lato Verde