Un progetto coraggioso ed ambizioso che è diventato, ad oggi, una Start up che si propone di occuparsi della risposta alla malnutrizione infantile utilizzando materie prime locali per la produzione di RUTF, ovvero cibi terapeutici pronti all’uso, cibi che vengono utilizzati nei casi di malnutrizione acuta severa nei bambini.
Fin da laureando, il dott. Vincenzo Armini si è dedicato a questo tema dando vita al progetto NutriAfrica e proprio a lui abbiamo chiesto di raccontarci dell’organizzazione di volontariato fondata.
Ciao! Innanzitutto, sono dovuti i complimenti per tutti i riconoscimenti che questo progetto sta ottenendo, ma, appunto, cos’è NutriAfrica?
NutriAfrica è un’Organizzazione di Volontariato iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) e che annovera centodieci soci, tra occasionali e volontari. Si tratta di un capitale umano considerevole, orientato alla promozione della cooperazione internazionale in ambito alimentare nei Paesi in via di Sviluppo. In particolare, si occupa di organizzare e gestire iniziative volte alla raccolta di fondi destinati alla costruzione di impiantistica finalizzata alla produzione direttamente in loco di alimenti speciali, chiamati Ready-to-Use Therapeutic Food (RUTF), da impiegare nella lotta alla Malnutrizione Acuta Severa
Quali sono gli obiettivi attesi da questo progetto?
Recentemente, sono stati acquistati i macchinari necessari allo scale-up produttivo, per passare da una dimensione laboratoriale ad una semi-industriale. Da qui ad un anno, anche grazie alla collaborazione con l’Università di Napoli “Federico II” e con l’Università di Gulu, in Uganda, puntiamo all’ottimizzazione del processo, per poi trasferire l’impianto a Gulu e validare la sperimentazione. L’obiettivo finale è standardizzare i parametri di produzione, per poi replicare su più vasta scala l’ottenimento dei RUTF localmente.
Come e da dove nasce?
Il progetto affonda le radici nell’esperienza accademica e dottorale del sottoscritto, impegnato nello studio dei RUTF fin dal conseguimento della laurea triennale in Tecnologie Alimentari. Successivamente, con la laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari e col dottorato di ricerca in Scienze Agrarie e Agroalimentari, l’idea di progettare un RUTF alternativo a quelli commercialmente già presenti sul mercato si è fatta sempre più spazio, fino a culminare con fondazione di NutriAfrica nel 2017. In sostanza, si sono fusi due aspetti molto significativi della mia vita: la sensibilità verso le tematiche a forte impatto sociale, sviluppatasi a partire dall’esperienza come Volontario nella Croce Rossa Italiana, da un lato, e la specializzazione professionale nell’ambito delle tecnologie alimentari, dall’altro.
In cosa questo prodotto costituisce un’innovazione?
L’innovazione del RUTF alternativo progettato sta nel fatto di sfruttare ingredienti facilmente rinvenibili nei posti dove occorre produrre l’alimento speciale. Tutto ciò, ovviamente, abbatte enormemente i costi, nonché stimola l’emancipazione economica e sociale delle popolazioni autoctone, offrendo interessanti e potenziali opportunità di lavoro.
Ho avuto modo di conoscerti nel mondo del volontariato fuori da NutriAfrica ODV, quanto credi che questa tua scelta personale abbia poi influito nel tuo percorso professionale, arrivando a questo progetto?
Come già detto precedentemente, l’esperienza nel volontariato ha segnato profondamente le mie scelte professionali e di vita. Senza, probabilmente, non sarebbe accaduto tutto ciò che ha condotto alla fondazione di NutriAfrica ODV.
Cosa provi nelle vesti di innovatore per un’impresa dai toni umanitari importanti?
Il termine che mi sovviene è “testimonianza”. Percepisco la sensazione di portare avanti una testimonianza, soprattutto nell’ambito della ricerca. Spesso, mi sento un pioniere che ha davanti a sé lande non solcate da strade precostituite, col compito preciso di tracciare nuovi percorsi. L’obiettivo è creare dei nuovi punti di riferimento che possano conferire alla ricerca, soprattutto in ambito alimentare, una dimensione molto più marcata sull’etica e sull’importanza di offrire strumenti di emancipazione per i più deboli.
Per chi volesse, sarebbe possibile contribuire a quest’opera? Se sì, in che modo?
Certamente. È possibile visitare il nostro sito per poter donare, nonché i canali Social su Instagram e Facebook per restare sempre informati sulle nostre attività. Presto, saremo anche su LinkedIn.
Grazie Vincenzo per la tua disponibilità e preziosa testimonianza che la perseveranza avvicina anche i sogni che sembrano troppo grandi per essere realizzati.
Per riferimenti e contatti: https://www.nutriafrica.org/