Prendi il volo - Film (2023) - MYmovies.it

Prendi il volo (titolo originale Migration) è un film d’animazione, uscito a dicembre 2023, della Illumination (casa di produzione dei Minions). Un’odissea che ci fa volare nel mondo delle migrazioni degli uccelli.

Infatti, questa pellicola narra l’avventura di una famiglia di anatre, i Mallard, durante la loro prima migrazione. Ma, non solo, Prendi il volo è un invito ad uscire fuori dalla propria comfort zone e a spiccare il volo oltre le proprie paure, per conoscere ciò che di spaventoso, ma meraviglioso può aspettarci.

I Mallard sono una famiglia di Germani Reali (in inglese, infatti, mallard è il termine usato per indicare questo tipo di anatre) composta da: Mack, un padre apprensivo e prudente (che ricorda un po’ Marlin di “Alla ricerca di Nemo”); la madre Pam, desiderosa di avventure; il ribelle Dax e la piccola Gwen.
Ah, certo, c’è anche lo zio Dan (Come dimenticarci della vecchia, burbera, pigra e sovrappesa anatra con la voce di Danny de Vito?!).

Proprio come vuole Mack, l’allegra famigliola conduce una vita tranquilla, monotona, lontana dai pericoli, nel loro laghetto sicuro nel New England.
E se a voi questo piccolo quadretto ha fatto venire un po’ il latte alle ginocchia, cosa pensate possa aver scatenato in una famiglia desiderosa di vivere ma che ha solo paura?  A pochi minuti dall’inizio del film, ecco che la storia prende una piega diversa: uno stormo di anatre migratrici dirette in Jamaica si ferma, di passaggio, nel laghetto dei Mallard catturando la curiosità del piccolo Dax e facendo smuovere in Pam la voglia (intrinseca nel suo DNA) di viaggiare! Una piega che farà capire a Mack che l’unico modo per tenere unita la famiglia, stavolta, è di fare un passo verso l’avventura. Naturalmente, non tutto andrà liscio, anzi.

È proprio da questo momento che Prendi il volo ci insegna moltissime cose: nozioni sul mondo animale (adattandole ovviamente ad un film d’animazione per famiglie) e sul come affrontare le sfide in questa epoca moderna.

Gli aironi cannibali e lo smottamento dei pregiudizi

Una volta preso il volo, la prima sfida che i Mallard devono superare è una vecchia coppia di aironi, Erin e Harry. Un momento ai limiti di un film horror, che però vuole sottolineare quanto sia importante andare oltre i pregiudizi.
In questo bellissimo cartone animato, infatti, gli aironi vengono visti dai nostri amici pennuti come mangiatori di piccoli uccelli. Ma è davvero così?

Beh, sì, è proprio così!

Sebbene il film voglia trasmettere un messaggio socialmente importante, nella realtà Dax e Gwen avrebbero fatto senza alcun dubbio la fine di Pinocchio nella pancia della balena (che poi in realtà era un pesce-cane di considerevoli dimensioni).

Seppur un po’ difficile da capire (soprattutto per una biologa marina come me), sembra che i due aironi del film siano degli aironi blu maggiori (Ardea herodias) e questi (come altre specie di aironi) sono soliti nutrirsi di pesci, anfibi, rettili, invertebrati, piccoli mammiferi e…piccoli uccelli. Pensate che possono inghiottire la preda intera!

Ma bypassando questo piccolo particolare, eccovi alcune curiosità sugli aironi:

New York: tra grattacieli e una gang di piccioni affamati

Dopo aver salutato amichevolmente i due aironi, la famiglia Mallard riprende il volo e, mentre giocano con le nuvole, si ritrovano dinanzi uno “spettacolo” inaspettato: New York.


Prendi il volo, una divertente avventura formato famiglia

Abituati alla loro casa nella natura incontaminata, i Mallard si trovano a doversi barcamenare per la prima volta tra gru, spazzatura, macchine e traffico e, infine, con questa nuova versione di alberi. Quadrati, senza rami e dalla corteccia a specchio, che non sono altro che i famosi grattacieli della città americana. Ma se Mack nel film riesce a schivarne uno per un soffio, la realtà è ben più amara.

I grattacieli sono, infatti, tra le principali cause di morte degli uccelli migratori!

Pensate che a Chicago, un gruppo di volontari della Chicago Bird Collision Monitors, che si occupa dal 2003 di registrare questo tipo di incidenti, tra il 4 e il 5 ottobre dell’anno scorso hanno registrato il più alto numero di uccelli morti quasi attorno ad un edificio della città, il McCormick Place Lakeside Center: più di mille in una sola notte. Nel 2021, invece, Melissa Breyer (fotografa, birdwatcher e volontaria della New York City Audubon Society) ha documentato più di 200 uccelli morti o feriti in un solo giorno. Addirittura, uno studio del 2019 è arrivato a stimare un tasso di mortalità di 1 miliardo di uccelli per collisione contro gli edifici, solo negli Stati Uniti. E i periodi in cui si presenta più frequentemente tale problematica, indovinate un po’ quali sono? Primavera e autunno, quelli di migrazione!

Foto di Melissa Breyer che mostra alcuni degli uccelli morti raccoltiì nei pressi del World Trade Center di New York.

Il problema di questi edifici non è tanto la loro altezza, quanto il fatto che le vetrate riflettono spazi aperti e, di conseguenza, non vengono viste dagli uccelli come una barriera da sorvolare. A ciò si aggiunge, di notte, la presenza delle luci notturne (che spesso si trovano in cima ai grattacieli o agli angoli per segnalare gli edifici) che disorientano maggiormente l’avifauna.
Quale potrebbe essere una soluzione per ovviare questo problema?
Rendere le vetrate opache, ondulate, scanalate o decorarle con dei disegni grafici che le rendano più visibili e, ovviamente, spegnere tutte le luci notturne durante la fascia oraria 23:00- 06:00.

E i Mallard che fine hanno fatto?

Sì, avete ragione. Torniamo a loro.
Una volta superata la difficoltà di attraversare New York, si ritrovano a Central Park a diretto contatto con uno dei miei peggiori incubi: i piccioni.

Universal Pictures Italia

A chi non è capitato almeno una volta nella vita di stare, bello tranquillo, seduto su una panchina in un parco o una piazza a mangiare un panino, per poi ritrovarsi puntualmente un dannato piccione a fissare te e il tuo amato pasto? È esattamente quello che succede al povero Zio Dan dopo essersi liberato da una gru ed essersi schiantato al suolo.

MIGRATION "Uncle Dan Vs Sandwich" Trailer (NEW 2023)

Insomma, mentre Zio Dan lotta contro questo gruppo di piccioni affamati per avere l’agognato premio, arrivano gli altri Mallard e, qui, Mack fa un passo falso: scatena l’ira di Testa Tosta (Chump) definendo i piccioni <<volgari, volgari parassiti>> (cito testualmente, non sono parole mie, giuro!).
Testa Tosta, infatti, è il capo di questa banda sgangherata di piccioni ed è lei che nel film esprime tutta la frustrazione (ingiustificata a mio parere) di questi animali che non si sentono amati o rispettati dagli umani, i quali preferiscono nutrire le anatre al parco (beh, effettivamente, niente da dire su questo). Per fortuna, Pam riesce a risolvere la questione negoziando per la spartizione del panino (a discapito del povero Zio Dan, hai tutta la mia comprensione!) e, grazie a ciò, riesce a catturare la simpatia della burbera picciona di città.

Migration': Duck, duck . . . goose egg - The Boston Globe

L’anatra a l’orange e la chiave per la libertà

Sarà proprio Testa Tosta, infatti, ad aiutare stavolta la famiglia Mallard a raggiungere la Jamaica. Ovviamente lei non è un uccello migratore, non sa la strada, ma conosce qualcuno che può aiutarli: Delroy, uno splendido pappagallo ara dal vivissimo piumaggio rosso, natio proprio di quell’isola.

Qual è il problema? Nulla, ovviamente. Non ho nulla contro i pappagalli, anzi, se non fosse che il povero Delroy è rinchiuso in una gabbia nell’ufficio di uno spietato Chef che ama cucinare l’anatra a l’orange. (Se non conoscete questo prelibato piatto, vi rispondo come fa Testa Tosta con la piccola Gwen: <<sei tu, con una bella orange sopra>>). Non solo, la chiave è sempre tenuta al collo dell’uomo.

MIGRATION -- Fun Illumination Adventure Is Surprisingly Affirming -  disappointment media

Ancora una volta sarà il giovane Dax a convincere la famiglia, e in particolar modo l’apprensivo papà, a non abbandonare Delroy una volta ottenute le indicazioni per la rotta giusta verso la Jamaica.

<<Papà non lo lasceremo lì dentro vero? Sta così stretto in quella gabbia>>.

Il tema dei pappagalli è stato già trattato in un altro cartone animato molto famoso, Rio del 2011, in cui il protagonista Blu scopre di essere l’ultimo esemplare di Spix rimasto al mondo. La storia è, purtroppo, ispirata alla realtà! Questa specie, infatti, è ormai estinta in natura e sopravvive solo grazie alla presenza di pochi esemplari rimasti in cattività. Proprio per questo negli ultimi anni sono stati messi in moto diversi progetti di riproduzione in cattività di questa specie e di reintroduzione in natura.

Delroy, in questo caso, sembra rappresentare un Ara scarlatta (Ara macao), che però non vive in Jamaica, e una denuncia al traffico di animali, sottratti dal loro habitat naturale e poi spesso rinchiusi in una gabbia. I pappagalli, infatti, sono tra le maggiori vittime del commercio animale. In Costa Rica ormai da diversi anni è stato avviato un progetto di reintroduzione di due specie di pappagallo, l’Ara Ambigua (Ara verde) e l’Ara Macao (Ara scarlatta), una volta molto diffusi in questa zona ma che oggi risultano in pericolo in natura.

La setta hippie di anatre all’ingrasso

Superato il pericolo della cucina e del tronfio chef che stava appunto cucinando una succulenta anatra a l’orange, la famiglia Mallard libera Delroy e insieme a lui volano alla volta della Jamaica. 

Finalmente, direte voi…ma no! State ancora un po’ seduti qui con me e godetevi il finale.

Prima di tutto, non posso non citare una piccola scena di cui è protagonista la piccola Gwen.

<<Mamma, io qui non ci riesco! Atterriamo?>>
<<No, non atterriamo Gwen. Sei abbastanza grande da farla in volo>>.

Se da queste due battute tra Gwen e Pam non avete capito di cosa di tratta, ora ve lo spiego subito.
Avete presente quando vi scappa tanto, ma proprio tanto di dover andar in bagno, ma nelle vostre vicinanze non vi alcuna toilette nemmeno a pagarla? Bene. In quei casi vi è mai capitato di pensare “Cavolo, vorrei tanto essere un uccello che, mentre voli, puff e la lanci. Così! Nessuna fila, nessuna cacca da nascondere sotto la terra. Puro menefreghismo. ‘Ndo cojo cojo”. Beh, forse voi non lo avete mai pensato, ma io sì e finalmente questo film d’animazione mi ha posto la possibilità che possa esistere un buon uccello che ha vergogna e disgusto nel fare i propri bisogni in cielo.

Migration - All Clips From The Movie (2023)

Torniamo a noi.

Alla fine, Gwen vince sulla presa di posizione della madre e costringe tutti ad atterrare.
Sarà proprio questo imprevisto a chiamarne un altro. Mentre Gwen cerca un posto dove nessuno guardi mentre le i fa i propri bisogni, ad un certo punto vede un occhio e si scopre essere un disegno di un’anatra bianca su una porta di legno nascosta dietro l’edera.

Incredibile ma vero, questa volta è Mack che, preso dalla curiosità, decide di scoprire dove questa porta conduca.

<<E adesso posizione dell’uovo. E… ci schiudiamo con un rigenerante quaaaa>>

<<Quaaa>>.

Migration (2023)

Credetemi, non lo immaginereste mai. La famiglia Mallard si ritrova dinnanzi un gruppo di anatre bianche all’interno di un fienile che fanno yoga, nel loro rilassamento mattutino in attesa di Earle e May che <<apriranno le porte del Paradiso>>.
Effettivamente, sembra in tutti i modi possibili il Paradiso e non solo delle anatre: un distributore automatico di cibo, una zona massaggi, altalene tra gli alberi di mele, una piscina con tanto di scivolo.

<<Qui, gli umani non badano a spese per il nostro benessere>>.

Chi non avrebbe ceduto alla tentazione di restare lì almeno per un po’, prima di riprendere la rotta per la migrazione? Cioè, dai, anche io mi sarei fatta fare almeno un massaggio.

Ma proprio mentre si stanno rilassando, indovinate un po’ chi torna? Lo chef!
Ecco da dove vengono tutte le sue anatre a l’orange, altro che Paradiso. Earle e May, infatti, non sono altro che allevatori di anatre. Hanno creato per loro un luogo dove vivere serene, piene di cibo e con tutti i comfort prima di essere poi vendute al macellaio di turno, che le paga piuttosto profumatamente.

Inizia così la nuova peripezia: tutte le anatre della fattoria, Delroy, Mack, Pam e Zio Dan si ritrovano catturati dallo chef. Si salvano solo Gwen e Dax, che però non può volare perché le ali hanno perso diverse piume.
Riusciranno i Mallard a salvarsi?
La risposta è, ovviamente, sì! Delroy ha la sua vendetta, usando lo Zio Dan come cannone spara-verdura per colpire lo chef, e i piccoli Mallard salvano i loro genitori.
Ora possono dirigersi in Jamaica e…ci riescono. Finalmente Pam può vedere il mare che si illumina e poi…

<<Eccola, questa è la Jamaica>>.

ArtStation - Illumination - Migration - Jamaica

Con i pinguini verso una nuova direzione

Fuori dallo stagno del New England, i Mallard hanno capito l’importanza di aprire gli occhi, di spiccare il volo e affrontare nuove sfide, insieme. Felici di questa vita avventurosa che hanno intrapreso, restano in Jamaica fino alla primavera successiva quando, pronti per tornare nel proprio stagnetto, Mack trova degli uccelli che si sono persi…e iniziano un nuovo viaggio, questa volta verso il Polo Sud!

Jamaica Ending Scene | MIGRATION (2023) Movie CLIP HD

<<Forza Pam, ce ne andiamo tutti al Polo Sud!!!>>

<Ho creato un mostro>>.

Fine

Siamo giunti anche noi alla conclusione di questa “recensione” del film, in cui spero non solo di avervi invogliato a vedere Prendi il volo, ma anche di avervi dato delle informazioni sugli uccelli che prima non conoscevate.

Come ha detto il nostro Mario nella recensione di Inside Out 2, ci sono film che dovrebbero essere visti da tutti, a prescindere dall’età! E, secondo me, anche Prendi il volo merita di rientrare in questa categoria. Un film all’insegna della riscoperta di sé, dell’importanza di fare cambiamenti, ma non solo. Prendi il volo è un film che mostra anche le piccole sfaccettature di questi animali che ogni giorno ci circondano ma che noi non conosciamo affatto.

Con questo, da Ancona sul mare è tutto! Ora prendo anche io il volo e chissà che meravigliosa avventura io possa vivere.

Greta L. Cerrone

Fonti: