In un piccolo borgo in Abruzzo, ogni anno, risuona il canto dell’amore. Tra fotografi nascosti e turisti curiosi, i cervi in autunno danno il via alle danze per l’accoppiamento e ai duelli tra rivali.

Cervo maschio. Foto di Nirvana Victoria Scoccia. https://www.instagram.com/_arriettysworld_?igsh=ZXIzY2psYWExcTA0
Cervo maschio. Foto di Nirvana Victoria Scoccia
“La stagione dell’amore viene e va”

Anche se Battiato voleva intendere ben altro con questa canzone, mai parole sono state più adatte per indicare ciò che succede in natura. Tra gli animali, la stagione degli amori va e viene ogni anno! Esiste in Abruzzo un paesino sperduto tra i monti, piccolo come una noce, e che è abitato più da animali che da umani. Sto parlando di Villetta Barrea, il Borgo dei Cervi, e qui potrete assistere allo spettacolo dell’amore tra i cervi.

La fine del caldo e l’arrivo dei bollori

Per quanto riguarda i cervi la stagione dell’amore inizia con la fine dell’estate. Nei mesi di settembre e ottobre, infatti, Villetta Barrea si permea di maschi cervi in amore che bramiscono per le stradine tra le case e per i sentieri nella boscaglia.

Bram..che? Bramiscono! In pratica, i maschi per attirare le femmine emettono dei fortissimi richiami dalle tonalità basse (bramiti) per tutto il giorno. Dalle prime luci dell’alba fino a tarda sera.

Cervo maschio che bramisce. Foto di Nirvana Victoria Scoccia. https://www.instagram.com/_arriettysworld_?igsh=ZXIzY2psYWExcTA0
Cervo maschio che bramisce. Foto di Nirvana Victoria Scoccia

Se durante la maggior parte dell’anno i maschi restano in assoluto silenzio, durante la stagione degli amori, diventano degli urlatori seriali. Le corde vocali si ispessiscono grazie al testosterone e loro bramiscono, fino anche a 2 volte al minuto. E tutto questo a che serve? Ad attirare la dolce metà…o meglio, le dolci metà!

Bambi e il poliamore

Già, proprio così. I cervi non sono monogami, bensì poligami e, non solo. I maschi  creano dei veri e propri harem di femmine, da 5 a 15, di cui sono anche molto gelosi e possessivi.

Sì, lo so, siete abituati a pensare ai cervi come a Bambi che saltella felice con Faline, la sua bella cerva. Ma rassegnatevi, non è così. Anzi, Bambi ha in realtà tante Faline con cui “saltella” per un po’ per poi sparire nel nulla della foresta. Come ho già detto, infatti, la “stagione dell’amore viene e va” e nei cervi in Italia dura da settembre ad ottobre. Finita questa, finito tutto. I maschi si separano dalle femmine e continuano la loro vita nel silenzio totale tra gli alberi insieme o in solitaria. Mentre le femmine si riuniscono in gruppi con i loro piccoli (cerbiatti, che hanno età inferiore all’anno, e fusoni, maschi sopra l’anno di età).

Fusone. Foto di Nirvana Victoria Scoccia. https://www.instagram.com/_arriettysworld_?igsh=ZXIzY2psYWExcTA0
Fusone. Foto di Nirvana Victoria Scoccia

I bramiti sono quindi uno degli strumenti principali per la conquista delle femmine. Con gli ormoni impazziti per il corpo, i maschi iniziano una vera e propria sfida canora. Le caratteristiche della vocalizzazione rispecchiano la qualità del maschio e, se le due “voci” si equiparano si passa alla marcia parallela. I due sfidanti si studiano: iniziano a camminare a pochi metri di distanza valutando uno le prestazioni fisiche dell’altro.

No palco, no party

Dovete sapere, infatti, che sono diverse le caratteristiche che determinano la possenza di un maschio e quindi il suo diritto a riprodursi. In primis i palchi (attenzione: quelli dei cervi sono palchi, non corna). Più i palchi sono grandi e ben ramificati, più il maschio è adulto e in buone condizioni fisiche.

I palchi sono la principale caratteristica che distingue le femmine dai maschi, questo perché le prime ne sono prive, e i giovani dagli adulti. I fusoni, ad esempio, hanno dei palchi con una o due punte. Più è adulto il maschio, più i palchi saranno ramificati.

Femmina senza palco a sinistra e maschio con palco a destra. Foto di Nirvana Victoria Scoccia. https://www.instagram.com/_arriettysworld_?igsh=ZXIzY2psYWExcTA0
Femmina senza palco a sinistra e maschio con palco a destra. Foto di Nirvana Victoria Scoccia

I palchi ogni inverno cadono e ogni anno ricrescono, più resistenti in base alle condizioni fisiche e alimentari degli individui. Durante la fase di crescita, i palchi sono ricoperti da un tessuto molto vascolarizzato, definito velluto, che serve per proteggere e nutrire l’osso stesso. A fine estate, la vascolarizzazione si interrompe, il tessuto muore e i cervi se ne liberano sfregando i palchi contro i tronchi degli alberi.

La conquista di Faline

Dunque, dopo essersi studiati per bene, i maschi devono mostrare la loro forza: iniziano a scavare nel terreno con gli zoccoli, raspano, rilasciano gli ormoni sfregando il collo contro la vegetazione, urinando o strofinandosi nel fango. Ma se anche dopo tutto questo, nessuno dei due demorde, allora si passa alla battaglia. Il guanto della sfida è stato lanciato e i due iniziano a duellare scontrandosi con i palchi. 

Un vero e proprio combattimento da rituale in cui i palchi si intrecciano e i due iniziano a spingersi l’uno contro l’altro, con l’intento o di sbilanciare l’avversario o di ferirlo. La sfida avrà fine solo quando uno dei due si dichiarerà sconfitto e tenterà una fuga sperando di non essere ferito dal vincitore. A questo punto, da bravo sborone, il vincitore inizia a bramire richiamando le femmine. 

Giovane maschio adulto. Foto di Nirvana Victoria Scoccia. 
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Giovane maschio adulto. Foto di Nirvana Victoria Scoccia

Se vi sembra ingiusta la struttura ad harem (anche se dovete sapere che è molto frequente tra gli animali), pensate che è la femmina a scegliere il maschio con cui accoppiarsi. Proprio così. Immaginatelo un po’ come se doveste scegliere un prodotto da un catalogo: ce ne sono diversi e voi valutate in base alle varie caratteristiche. In un certo senso così fanno anche le femmine.

La nascita del principino

Ricordate l’inizio di Bambi? Il bosco che si sveglia, i primi flebili raggi solari che attraversano il fitto delle foglie, gli uccellini che cantano e poi, in un angolino mamma cerva con il suo piccolo Bambi.

In un certo senso questo accade davvero. La femmina si crea un piccolo giaciglio tranquillo, nel pieno della vegetazione e dopo 8 mesi di gestazione mette al mondo il suo piccolo, raramente due. Le nascite solitamente cadono nei mesi da maggio a giugno e il piccolo, anche se capace di camminare, resta immobile per almeno i primi 10 giorni e viene allattato per i primi 6 mesi. 

Piccolo cerbiatto nascosto nella vegetazione. Foto di Nirvana Victoria Scoccia.
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Piccolo cerbiatto nascosto nella vegetazione. Foto di Nirvana Victoria Scoccia

Diciamo che, per quanto verosimile possa essere il cartone animato, ci sono diverse cose che la Disney ha voluto un po’ romanzare, marciando un po’ troppo ad esempio sulla bontà di Bambi, quando nella realtà uno così tonto non avrebbe trovato nemmeno una femmina. O ancora, facendoci pensare che il padre, figura misteriosa e piuttosto costante, si prenda cura del figlio dopo la tragica morte della mamma, quando nella realtà le cure parentali spettano solo alle femmine. 

Beh, ora che vi ho smorzato anche la favola di Bambi, vi lascio con un ultimo pensiero:

se avvistate un cervo maschio durante la stagione riproduttiva, state bene attenti a mantenervi abbastanza alla larga in quanto possono comunque diventare aggressivi e territoriali. Infine, non inseguiteli stressandoli per una foto e soprattutto non date loro da mangiare, in quanto illegale e dannoso! Godetevi lo spettacolo rispettando la natura, come ci ricordano anche i diversi cartelli posti a Villetta Barrea.

Appizzate bene le orecchie e ascoltate il bramito dell’amore!

Greta L. Cerrone