Primo articolo della nuova rubrica “Intervista col Morto!”

Ora ditemi, quanti di voi hanno desiderato di sfrecciare su una bella Tesla? 

Io, sicuramente! E sapete chi ha reso possibile tutto questo? Non Elon Musk (o meglio, non solo). I motori delle moderne auto elettriche sono figlie di una mente geniale, forse la più brillante di tutti i tempi. Parliamo un uomo eclettico, fisico, ingegnere e inventore del XX secolo, passato alla storia con il nome di Nikola Tesla! Oggi, abbiamo la fortuna di averlo ospite da noi. 

Sig.ri e Sig.re un bell’applauso per il nostro Nikola Tesla! (Applausi) 

Buongiorno Dott.re Tesla! 

Buongiorno a Lei e ai suoi lettori. 

Mi dica, come si sta nell’aldilà?  

La gente è un po’ morta! E dove sto io non ci sono i riscaldamenti. Ogni tanto, scendo ai piani bassi, fa più caldo e la compagnia è decisamente migliore. Se non fosse per qualche dittatore dal baffetto prepotente. 

Noi conosciamo le sue invenzioni, ma vorremmo fare luce un po’ sulla sua vita?

Beh, non è che ci sia molto da dire, se non che ho vissuto anni di studio matto e disperato. 

Ma non era Leopardi? 

E mica è stato il solo a studiare. Voglio dire, non ha fatto nulla di diverso da un normale laureato dei vostri giorni. Anzi, ci ha messo anche meno tempo. Ad ogni modo, sono nato a Smiljan, un piccolo villaggio della Croazia. Sin da bambino, avevo una predisposizione per la matematica e la fisica. Così, mi iscrissi al Politecnico di Gras (Austria), per studiare Ingegneria elettronica. 

Ma come? E la fisica? 

Vabbè, errori di gioventù. A quell’età siamo tutti un po’ ribelli. Capì presto che ingegneria non faceva per me.

Troppo difficile? 

No! Se mai troppo semplice. Parliamoci chiaro, gli ingegneri so un po’ dozzinali, arrotondano le costanti, approssimano tutto, sbagliano i calcoli…insomma, sono gli umpa-lumpa della scienza. Però, qualcuno e divertente, ci provano e tutto funziona…almeno, finché non cadono i ponti. Tuttavia, il primo amore non si scorda mai! Dunque, passai all’Università di Praga, per studiare fisica e matematica avanzata. E lì, tra i banchi universitari, mi innamorai! 

Galetto fu quel libro…e di chi si innamorò? 

Ma di un generatore di corrente continua, che domande! Un generatore è una macchina capace di trasformare l’energia meccanica in energia elettrica, sfruttando il principio dell’induzione elettromagnetica, ovvero il fenomeno fisico che lega magnetismo ed elettricità tra loro. Lì compresi la mia vocazione: dovevo studiare i fenomeni elettro-magnetici. Quindi, mi trasferii in America per lavorare presso Thomas Edison

Avevo già capito che la soluzione per illuminare il mondo intero stava nella creazione di generatore a corrente alternata…ma Edison non volle darmi ascolto, sa! Anzi, quel capoccione insisteva nel farmi lavorare sui generatori a corrente continua. E così feci, ma non vidi l’ombra di un centesimo, e mi licenziai!  

E poi, che è successo? 

Trovai subito lavoro! Ma, per ironia della sorte, di nuovo da Edison. Stavolta ero stato assunto come scavatore di fossi. 

Insomma, ha fatto carriera! 

Spiritoso! Fortunatamente, Sir. Westinghouse, nobile uomo e proprietario dell’omonima azienda, vide del potenziale nelle mie idee e mi assunse a lavorare per lui. Il resto è storia! Edison e Westinghouse, che volevano diventare i padroni dell’energia elettrica, si diedero battaglia in quella nota come la “guerra delle correnti”. A confronto, la battaglia del fosso di Helm (del Signore degli Anelli) era una giocata a briscola. 

Il vincitore fu Westinghouse e le mie invenzioni illuminarono il mondo intero! 

Solo che Edison ebbe una maggior diffusione, più soldi, maggior sponsorizzazione e, quindi, oggi avete la maggior parte della corrente elettrica diffusa dalla Edison Enterprise. 

Incredibile! Ma può spiegarci come funziona un generatore a corrente alternata? 

Certamente! Il generatore è costituito da due parti: uno statore, ovvero la parte fissa; e un rotore, la parte in movimento. Un filo conduttore viene avvolto in una bobina e posto nel rotore. Il rotore viene messo in rotazione da una energia meccanica esterna (ad esempio vento, mulino, flusso d’acqua), che fa ruotare la bobina e genera una variazione di campo magnetico. Secondo la legge di Biot-savat: l’intensità elettrica è direttamente proporzionale al flusso magnetico. Quindi, la variazione di campo magnetico dello statore, genera una corrente elettrica indotta nel filo conduttore della bobina. E luce fu! 

Tuttavia, l’energia elettrica così creata, non è costante. Piuttosto, ha un andamento sinusoidale al crescere del tempo. Da qui, la mia idea di creare un generatore a corrente alternata! Ma, una volta raggiunto l’obiettivo, volevo di più. Desideravo diffondere la corrente elettrica nel mondo, gratuitamente e senza usare fili conduttori. Così, progettai la Wandenclyffe Tower.    

E che cos’è?

La cosa più maestosa che uomo abbia visto…dopo le piramidi. Era una torre lignea alta 57 m, alla cui sommità recava una cupola emisferica d’acciaio (di 55 tonnellate e con un diametro di 20,7 m), alimentata da un generatore di corrente alternata da 200 kW

Insomma, era una gigantesca bobina, che trasmetteva energia elettrica sfruttando l’induzione elettromagnetica. Raggiungendo una tensione superiore ai 3 mila volt, l’aria diventa un conduttore di energia elettrica, e si può distribuire energia per il mondo senza fili conduttori. L’unico problemuccio è che queste strutture possono prendere fuoco. Il progetto era troppo ambizioso e poco remunerativo nel breve periodo, quindi persi gli investitori. Come se non bastasse, un incendio distrusse quasi completamente la torre e, cadendo nello sconforto, abbandonai questa idea. 

Ah, terribile! Ci dispiace moltissimo. Ma non deve rammaricarsi ci ha lasciato opere incredibili e il suo nome è avvolto nel mistero. Ad esempio, c’è chi sostiene che Lei sia il padre della moderna Ufologia? 

E che sarebbe? 

Gli UFO, oggetti volanti non identificati. Delle specie di frisbee che volano nei cieli e che si pensi appartengano agli alieni. Hanno trovato dei disegni nel suo studio molto simili a dischi volanti! 

Ah, ma lei sta parlando della mia macchina volante a propulsori anti-gravitazionali. Deve sapere che ho sempre amato la meccanica del volo e una mia grande fonte di ispirazione è stata Leonardo Da Vinci. Tuttavia, gli aeromobili del passato avevano un grosso difetto: erano strutture lignee molto pesanti e dal design poco aerodinamico, per cui non spiccavano il volo. 

La mia soluzione consisteva nel creare una sola ala mobile, ovvero un’elica, le cui pale fossero tanti piccoli profili alari. Questa generava portanza (spinta verso l’alto), volando in verticale. A mettere in moto l’elica, sarebbe stato un motore elettrico, alimentato a batteria.  

Quindi, Lei è il padre delle moderni velivoli VTOL (Vertical Take Of Landing), ossia quelli a decollo verticale? 

Esattamente! L’ufo di cui parla Lei, sarebbe stato l’upgrade. La forma a disco permetteva un bilanciamento dei pesi, ed una condizione aerodinamica interessante. Ahimé, fu un progetto fallimentare! Creare un motore antigravitazionale non era così semplice quanto pensassi. 

Invece, cosa mi dice del suo raggio della morte? 

Infamie, fandonie, pinzillacchere delle male lingue. Non ho inventato alcun dispositivo al plasma capace di scavare tunnel all’interno di montagne, o di distruggere intere flotte di navi, o radere al suolo i palazzi. 

E chi ha parlato di dispositivi al Plasma! 

Vabbè, comunque, non ho creato alcun raggio per la morte. E pure se fosse, lo avrei chiamato raggio per la pace. Non ho mai sopportato che la scienza fosse diffamata con l’uso che ne facciamo. Non presi mai parte a programmi bellici, né tanto meno costruii armi.  La scienza è neutra, ma le azioni dell’uomo non lo sono. Ed è nostro compito agire secondo la giusta etica, che ci identifica come esseri umani. Sono uno scienziato, non un soldato! E la scienza, se non ha come fine ultimo il bene dell’umanità, è solo una perversione! 

Si, molto spesso la scienza viene usata impropriamente, ma tutti noi auspichiamo ad un futuro migliore. La ringraziamo per essere stato qui con noi! 

Grazie a Voi!

Salutiamo tutti i lettori, sperando di risentirci alla prossima puntata! In questa vita o nell’altra. 

Mario Russo

Fonti

https://www.treccani.it/enciclopedia/thomas-alva-edison

https://it.wikipedia.org/wiki/Acciaio

https://it.wikipedia.org/wiki/Tonnellate

https://it.wikipedia.org/wiki/Alternatore