Noi, l’acqua e la nostra impronta

La FAO (Food and Agriculture Organization) è un’organizzazione istituita dall’ONU con lo scopo di promuovere le politiche agricole e l’azione contro la malnutrizione, fondata il 16 ottobre del 1945.

Proprio in questa data, ogni anno, si celebra la giornata mondiale dell’alimentazione.
Nel 2023 la giornata è stata dedicata all’acqua, elemento essenziale di cui quasi tutti gli esseri non possono fare a meno. Essa è un costituente della materia vivente in maniera fondamentale tanto che in alcuni organismi arriva a costituirne il 98%.

Il nostro corpo è fatto di acqua con una percentuale che varia rispetto alle fasi vitali: parliamo del 77% nel neonato fino al 53% nell’anziano.
Questo alimento speciale, a zero calorie, influenza diversi parametri fisiologici vitali come la frequenza cardiaca, la temperatura corporea e la pressione sanguigna. Per cui è importante mantenere il bilancio idrico e salino dell’organismo.

L’acqua la troviamo in tutti gli alimenti: nei vegetali può arrivare al 90% del peso totale, mentre in sostanze come gli oli rappresenta solo una piccolissima percentuale.
Non solo! L’acqua è tanto importante che il nostro corpo arriva anche a produrla, prendendo il nome di acqua metabolica. Ciò nonostante, da sola non basta a garantire le corrette funzionalità corporee.

Acqua. Immagine di Wikimedia Commons
Wikimedia Commons

Perchè dedicare una giornata all’acqua? Qual è la situazione attuale?

Per quanto l’acqua sia essenziale, non è un bene illimitato.

Un utilizzo smisurato in regioni già vulnerabili può intensificare fenomeni come la desertificazione e la degradazione del suolo.
Già nel 2020 l’Onu aveva annunciato il rischio di una carenza idrica entro il 2030, una data non troppo lontana da quella odierna.
Secondo questo rapporto già 4 milioni di persone riscontrano una ristrettezza di fonti idriche per almeno un mese all’anno e, considerando che per ogni anno la quota idrica di uso globale aumenta dell’1%, questo fenomeno negativo è destinato a crescere.


Potremmo pensare che sia un problema a noi lontano, che magari interessa zone meno sviluppate e invece no. Ben il 20% del territorio italiano è a rischio desertificazione e, secondo il World Research Institute, lo stress idrico potrebbe colpire la nostra penisola entro il 2040!
Da qui la necessità di tutelare le risorse idriche del pianeta con l’adozione di un comportamento responsabile e limitando gli sprechi.

Calcolare e tener conto dell’acqua virtuale può aiutarci a prendere consapevolezza della quantità d’acqua che consumiamo abitualmente ed ad attuare piccoli gesti per contribuire alla salvaguardia dell’ oro blu.

Deserto. Immagine di Freepik
Immagine di Freepik

Macos’è l’acqua virtuale?

Oltre alle fonti visibili di acqua come quella che vediamo in bottiglia, nei fiumi o dei rubinetti, c’è un’altra quota “invisibile”: quella coinvolta nella produzione dei beni quotidiani, da quelli alimentari al vestiario e agli articoli Hi-tech.

Misurare l’acqua virtuale con l’Impronta idrica

Per misurare la quantità dell’acqua virtuale utilizziamo il concetto di impronta idrica, che rappresenta la quantità di acqua totale utilizzata durante la produzione di uno specifico prodotto.
Ad esempio, nella produzione di un chilo di carne rossa vengono utilizzati diverse migliaia di litri d’acqua non solo per la macellazione e la trasformazione della carne, ma già da prima, per nutrire il bestiame e irrigare i campi.
In uno studio pubblicato nel 2021, sulla produzione di prodotti caseari in Trentino Alto Adige, è stato visto che l’acqua utilizzata nel corso del 2018 era pari a 326.836.622,9m³.

Per una stima personale quotidiana, sul web sono disponibili dei calcolatori appositi nei quali inserire il prodotto o l’attività per la quale vogliamo conoscere questo parametro.

Cosa possiamo fare per limitare l’impatto della nostra impronta idrica?

Possiamo, anche in questo caso, diventare consumatori responsabili.
Utilizzare piccoli accorgimenti permette di ridurre l’impatto che possiamo dare a questo fenomeno.
In particolare, quotidianamente possiamo:

L’acqua virtuale e l’impronta idrica ci ricordano come il nostro stile di vita influenzi un discorso più generale e globale avendo un impatto diretto sulle risorse idriche del pianeta.
Consapevolezza e responsabilità si riconfermano anche in questo caso le parole chiave per proteggere e tutelare il mondo e le generazioni sia attuali che future.

Melania Riganti

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