27 agosto 2023
A bordo di “Mary G” del Centro Ricerca Cetacei, continua l’avventura e gli ospiti stanno facendo la conoscenza dei delfini di Sant’Andrea (Isola d’Elba): si tratta di un gruppo di almeno 33 Tursiopi (Tursiops truncatus) che vivono stabilmente in una zona di mare compresa tra Punta Polveraia, Capo Enfola e l’isola di Capraia.
Il Centro Ricerca Cetacei li osserva e li studia da quasi vent’anni, insieme al resto della popolazione di tutto l’Arcipelago toscano. Il gruppo è numeroso e ciò significa, per questa specie, che si è di fronte a femmine adulte, unite da legami di parentela, accanto ai loro cuccioli e figli un po’ più cresciuti (i subadulti). I maschi adulti di tursiope, invece, non fanno cure parentali e vivono una vita più “solitaria”.
Tra le femmine del gruppo viene individuata subito una delfina nominata TTS306, una vecchia conoscenza del Centro.
È stato possibile riconoscerla osservando la pinna dorsale. Quest’ultima infatti, è come l’impronta digitale di un delfino. Su di essa si possono vedere graffi, morsi, depigmentazioni e altri segni, unici per ciascun individuo. Non c’è da preoccuparsi, poiché sono segni che i tursiopi si procurano naturalmente, attraverso le loro interazioni sociali fisiche.
Per i ricercatori questa caratteristica è una vera fortuna! Poter riconoscere ogni singolo individuo, consente di seguirlo nel corso della sua vita, monitorare la crescita, lo stato di salute, la riproduzione, gli spostamenti… Insomma, tutto quanto. Basta una semplice foto della pinna. Questa tecnica, semplice ma efficace, prende il nome di foto-identificazione, ed molto apprezzata in ambito scientifico soprattutto perché non crea alcun disturbo all’animale.
Certo che per analizzare più di 400 foto di pinne, ci vuole un po’ di pazienza. Ma alcuni individui, come la nostra TTS306, sono ormai talmente familiari, da riconoscerli a colpo d’occhio. Essi sono le colonne portanti delle nuove generazioni di delfini che ci auguriamo possano sempre abitare queste acque.
La felicità dell’ape e del delfino è di esistere. Per l’uomo è di saperlo e di meravigliarsi di questo.
– Jacques-Yves Cousteau
Qui potete leggere il primo articolo di Yvan a bordo della “Mary G”
Yvan Molinari