22 luglio 2023
A bordo di Mary G, la seconda imbarcazione a vela del Centro Ricerca Cetacei, sono le 11.49 e i ricercatori, insieme a un gruppo di ospiti, stanno navigando lungo l’isobata dei 100 m, a circa un miglio e mezzo da Marciana Marina (Isola d’Elba).
Nessuno a bordo si sarebbe immaginato quello che stava per accadere…
Una colonna bianca si solleva dal mare, tra Mary G e la costa. È il soffio più maestoso che si possa vedere in tutto il Mediterraneo, seguito da un lungo dorso, molto scuro e che termina con una pinna falcata.
Nessun dubbio: è una balenottera!
L’emozione a bordo è tangibile. Sentiamo il nostro cuore che impazzisce nel petto e le gambe tremano. Sindrome di Stendhal? Siamo di fronte al secondo animale più grande nella storia del pianeta Terra. Un altro soffio, il possente dorso si inarca, la pinna dorsale scompare nel mare: inizia l’apnea. Tutti sull’attenti. Bisogna guardarsi intorno e aspettare. Le apnee delle balenottere comuni (Balaenoptera physalus) possono durare dai 5 ai 15 minuti circa. Sono dei sommergibili lunghi fino a 25 metri ma, paradossalmente, si nutrono di animali piccolissimi, che compongono quello che viene comunemente chiamato plancton. La popolazione di balenottera Mediterranea è geneticamente separata da quella Atlantica. Il Centro Ricerca Cetacei sa che nelle loro lunghe rotte, attraversano anche le acque dell’Arcipelago Toscano, arrivando talvolta a sfiorare le sue isole.
Ecco di nuovo quel soffio!
Impossibile non notarlo, è alto 4 metri! Il suono è così forte che sovrasta il rumore del motore di Mary G. Ricorda quello delle onde quando frangono sulla spiaggia. Ha mantenuto la rotta verso Ovest, lungo la costa. Altra apnea. Attendiamo. Chissà quanti anni avrà! Sono animali che possono vivere fino a 90 anni. A bordo, Nonno Beppe medita sulla possibilità di non essere il più anziano dei due. Quante miglia si possono fare in una vita così lunga? Rieccola, sempre rivolta a Ovest. Ma, un momento… i soffi sono due.
Due balenottere!
Nuotano fianco a fianco a circa 100 metri dalla barca. L’emozione si fa ancora più incontenibile e, per un rispetto quasi reverenziale, spegniamo il motore. Ora il suono dei loro respiri è ancora più forte. Il secondo esemplare è un po’ più piccolo. Che si tratti di madre e cucciolo? È possibile. Parlare di “piccolo” fa un po’ sorridere. Alla nascita misurano già 6 metri, pesano più di una tonnellata e necessitano di 100 litri di latte al giorno. Tuttavia, per quanto la crescita sia rapida nel corso del primo anno, quello che stiamo osservando non è certo un neonato. Di fronte a questa scena, ci sentiamo ancora più fortunati. Nell’emersione successiva si trovano a un miglio esatto da Capo Sant’Andrea. Ci chiediamo se i bagnanti sulla spiaggia le abbiano notate. C’è anche qualche gommone di passaggio ma nessuno si ferma o rallenta. Il mare va osservato, non semplicemente attraversato. Nell’ultima emersione le vediamo già oltre il faro di Patresi, in mezzo al mare agitato dal vento che abbraccia l’Elba.
Addio balenottere, fate buon viaggio e grazie.
Yvan Molinari
Coinvolgente
Perché il mare ,come dici,non va solo attraversato
STUPENDE!!! foto e descrizione dell’emozionante incontro. Auguri per la stagione e per i prossimi avvistamenti.
Un caro saluto da Galliate.