10/09/2023
Il mare non è tutto uguale.
A differenza di quanto possa sembrare a noi “terrestri”, non si tratta affatto di una semplice distesa di acqua salata. Come sulla terra le barriere biogeografiche sono altitudine, latitudine, catene montuose, valli, fiumi… anche il mare ha le sue barriere che lo rendono tutt’altro che un ambiente omogeneo e monotono e che, di conseguenza, influenzano la distruzione delle specie marine.
Una premessa doverosa anche per chi è alla ricerca dei cetacei!
Ogni specie di delfino o balena richiede le proprie “caratteristiche del mare” che sostanzialmente possiamo riassumere in queste: profondità del fondale, abbondanza di risorse e (purtroppo) presenza di attività antropiche.
Per questo se cerchiamo una specie in particolare, come la Stenella striata, noi del Centro Ricerca Cetacei sappiamo bene dove dirigere la prua delle nostre imbarcazioni.
La Stenella striata (Stenella coeruleoalba) è un delfino alquanto carismatico. Di più piccole dimensioni rispetto al Tursiope, può formare gruppi numerosissimi, di centinaia di individui. Non amano la presenza dell’uomo intesa come forte disturbo. Tuttavia sono solite “accompagnare” le barche a vela per lunghissimi tratti in mare aperto, con il classico nuoto sotto la prua definito in gergo tecnico bowriding.
E sono una gioia per gli occhi.
Dunque, in mare aperto!
Sì, perché le Stenelle difficilmente si avvicinano a costa. Se si desidera incontrarle, bisognerà avere sotto la propria barca almeno 200-300 m di profondità. Nell’Arcipelago Toscano, queste caratteristiche si posso trovare navigando verso la Corsica, lasciandosi le isole alle spalle, oppure verso Sud, oltre il Giglio.
Ed è lì che il mare, d’un tratto, brulica di tante piccole pinne che, appena percepiscono la presenza della barca, dirigono improvvisamente per raggiungerla e farsi trascinare dal flusso generato dallo scivolamento dello scafo nell’acqua.
E noi ci godiamo questo spettacolo, con lo sguardo che si perde in un mare denso di vita.
Yvan Molinari