“Una singola idea della mente umana può costruire città! Un’idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le idee! Noi creiamo il mondo del sogno e portiamo il soggetto dentro quel sogno.”

Queste sono le emblematiche parole pronunciate da Leonardo Di Caprio nel visionario film di Christopher Nolan: “Inception”, ma siamo così lontani dalla realtà? Immaginate di poter creare edifici senza vincoli progettuali, di poter edificare intere città capaci di modificarsi sulla base delle vostre idee, di poter plasmare infiniti mondi usando la vostra immaginazione. No! Non sono le deliranti congetture generate dalla fervida immaginazione di un folle, si tratta di una concreta possibilità che si è manifestata con l’avvento del Metaverso.
COS’E’ IL METAVERSO?

Il concetto di Metaverso fa la sua prima comparsa nella letteratura fantascientifica in un romanzo scritto da Neal Stephenson, intitolato: Snow Crash. Ancora una volta la letteratura ha anticipato la scienza nella rappresentazione di scenari futuri, come era successo per i racconti di Jules Verne e di Isaac Asimov, tanto da far sospettare sulle capacità profetiche e divinatorie degli scrittori o sull’ipotetica emulazione degli scienziati.

Il termine nasce dalla crasi “Meta”- parola di origine greca che significa: ciò che va oltre la fisica– e “Universo” – in questo caso digitale. Il Metaverso nasce dallo sviluppo tecnologico di realtà virtuale e aumentata, che consentono una fruizione immersiva e coinvolgente di internet, così da creare una rivoluzione informatica nota come web 3.0. La sua diffusione è stata accelerata dalla pandemia, che ha sancito una rapida evoluzione delle piattaforme social, usate come placebo all’inevitabile isolamento sociale. Ecco come, un evento così catastrofico e drammatico per molti, è stato la miccia per l’esplosione di un nuovo modo di pensare e costruire il futuro.

Immagine generata con Intelligenza artificiale da Mario Russo
Immagine generata con Intelligenza artificiale da Mario Russo
LA CORSA AL NUOVO MONDO (VIRTUALE)

Il 28 ottobre 2021 Mark Zuckerberg ha annunciato la nascita del Metaverso. Facebook ha cambiato il nome in Meta e gli interessi economici mondiali si sono spostati su un mondo sempre più digitale. È iniziata così la colonizzazione del nuovo mondo (virtuale), proprio come era avvenuto dopo la scoperta dell’America. Ma questa volta al posto dei conquistadores, dei corsari e dei pirati, ci sono aziende, hacker e semplici utenti del web, che prendono da assalto le terre virtuali nel tentativo di generare profitto o per scappare dalla noia del mondo reale. La compravendita di immobili virtuali ha già sfiorato cifre vicine ai 500 milioni di dollari solo nel 2021. Nonostante i rischi legati alla forte variabilità del prezzo delle cryptovalute, il Metaverso suscita un forte interesse tra i grandi attori del settore delle costruzioni. Lo studio Arabo Roar, ad esempio, ha appena completato la costruzione di un suo showroom virtuale proprio all’interno di Decentraland.

Siamo agli albori di un nuovo mondo, ricco di opportunità quanto di pericoli. Speriamo che la ricerca della nuova Eldorado, non abbia gli stessi effetti del passato.

NUOVI PARADIGMI PROGETTUALI

La progettazione computazionale è un argomento conosciuto nel campo dell’architettura. Il design generativo, parametrico e algoritmico fanno già parte del lessico di un progettista, che diventa una figura a metà strada tra un architetto e uno sviluppatore di software.

Ad esempio, CityEngine (sviluppata dall’Esri R&D Center di Zurigo) è un’app che genera ambienti urbani 3D sulla base della modellazione procedurale (tipico del mondo informatico). Interessante è il recente lavoro della Simon Fraser University e di Autodesk Research. Si tratta, infatti, di un perfezionamento del GAN per generare layout di case automatizzati. Gli sviluppi dell’A.I. e il Digital twin sono strumenti potentissimi per la creazione di mondi digitali e la progettazione delle città del futuro nella vita reale.

Queste tecnologie, che fanno uso di Big Data e IoT, permettono di conoscere e gestire in tempo reale vari aspetti di un prodotto/processo, al fine di avere una progettazione più efficace, efficiente ed ecosostenibile. In una parola: “smart”. Oggi molti architetti e designer sfruttano le potenzialità della VR e AR per mostrare ai clienti i loro progetti, attraverso la creazione di opere non ancora reali. Così facendo, non si riducono solo tempi e costi legati ai vincoli progettuali, ma anche quelli relativi agli spostamenti di merci e persone.

Un ulteriore aspetto da sottolineare è la possibilità di diffondere i progetti su scala globale, agevolando la ricerca di clienti interessati ai propri lavori e al proprio stile.

Lontani dall’oppressione della burocrazia e liberi dalla tirannia delle leggi fisiche del mondo reale, i professionisti potranno esprimere tutta la loro potenza creativa. La soddisfazione delle proprie idee, il raggiungimento della massima espressione di sé, hanno un evidente conseguenza psicologica positiva, di cui tutti potranno essere beneficiari. Anche l’aspetto ludico dei metaversi non è da sottovalutare. Il gaming è una delle colonne portanti del mondo digitale, una forma di intrattenimento su cui monetizzare come utente o come creatore. Un videogioco nel videogioco, come un sogno dentro ad un sogno (scriveva E. Allan Poe), creato attraverso l’uso di software di modellazione 3D come: Blender, Maya, ZBrush, 3Ds Max, ma anche motori di gioco come Unity e Unreal Engine.

Immagine generata con Intelligenza Artificiale da Mario Russo
Immagine generata con Intelligenza artificiale da Mario Russo
DEMIURGHI DIGITALI

Ricapitolando, le tecnologie emergenti consentono di creare mondi virtuali, popolati da persone, sotto forma di avatar, alla ricerca di nuove opportunità e lontani dalla vita reale.

Se ci pensate, è la trama di molti film di fantascienza. Come Ready Player One, in cui i protagonisti trovano asilo in una dimensione digitale, dove possono esprimere al meglio il proprio valore. O, ancora, Matrix, dove gli esseri umani vivono all’interno di un programma. Un’immensa illusione creata dalle macchine al fine di tenerli sedati e usarli come alimento.
Distopie fantascientifiche che da sempre tengono vivo il dibattito sul progresso tecnologico, soprattutto negli ultimi anni, in cui si ha avuto una crescita esponenziale della tecnica ad una velocità che supera la nostra capacità di assimilarla e comprenderla.

In questa visione, c’è il rischio che le persone possano perdere il contatto con la realtà? C’è il pericolo che i professionisti diventino incapaci di progettare/costruire nel mondo reale?

A mio modesto parere, la risposta è NO!
Perché un utilizzo consapevole ed equilibrato della tecnologia può solo migliorare le condizioni di vita. Anzi, i progettisti che hanno già una lunga carriera alle spalle o i neolaureati, possono ampliare il proprio Know-how attraverso le tecnologie emergenti. Nasceranno nuove figure professionali, senza sostituire o sminuire l’importanza di quelle attuali, di cui ci sarà sempre bisogno nel mondo reale. Non bisogna dimenticare che l’architettura è l’espressione e la manifestazione della cultura: così come le nostre conoscenze cambiano, evolvono e si trasformano, anche i progettisti dovranno ampliare la propria visione e adattarsi in maniera attiva al cambiamento. In definitiva, il progettista sarà il ponte di congiunzione tra il mondo fisico e reale, un demiurgo che sulla base della profonda conoscenza matematica, fisica e informatica plasmerà nuovi universi (virtuali), creando esperienze culturali inclusive ed immersive.

Mario Russo

2 risposte

  1. Secondo me,il metaverso è una grande opportunità per l evoluzione dell’ uomo. Pensate a un mondo virtuale dell’ ambiente sottomarino,e fare vedere alle persone cosa c è sotto il mare,e aiutare l ambiente. Ma anche in campo medico. Entrare virtualmente nel corpo umano e vedere i danni da comportamenti di vita scorretti .

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