“Possiamo salvare il mondo prima di cena” è un libro di Jonathan Safran Foer, scrittore statunitense, uscito nel 2019.
Facciamo abbastanza?
L’ autore in questo libro, composto da capitoli corti ed incisivi, ci mette davanti ad una consapevolezza: sappiamo che i cambiamenti climatici ci sono, sappiamo che sono in atto, ma non facciamo abbastanza per combatterli. Perché?
Facciamo un esempio pratico, essere vegani è il modo migliore di nutrirsi per garantire il minor impatto della nostra dieta sull’ambiente, ma non siamo tutti vegani. A questo punto si pensa “non riesco ad essere vegano, tanto vale che non ci provi nemmeno”, e invece, per avere un impatto importante, basterebbe anche solo evitare di mangiare pasti a base di cibi animali prima di cena.
In un capitolo molto interessante del libro l’autore ha un dialogo con la sua anima, dove discutono in maniera molto approfondita delle scelte che l’autore compie, del senso di colpa che prova, di quello che vorrebbe e potrebbe fare. Questo tipo di dialogo riguarda un dissidio interiore che spesso si prova, e vederlo scritto ci fa capire quanto fermarsi a riflette e ragionare con la propria anima, o coscienza, sia fondamentale.
Jan Karski
Jan Karski fu un militare polacco che, dal 1942, intrattenne rapporti con l’Inghilterra e gli Stati Uniti per avvertire il resto del mondo degli orrori Nazisti. In particolare, parlò con diverse personalità di spicco tra cui il presidente degli Stati Uniti e il ministro degli esteri inglese. Ma la reazione del giudice della corte suprema degli Stati Uniti Felix Frankfurter riassume quelle che furono le reazioni un po’ di tutte queste personalità:
«Mr. Karski, a man like me talking to a man like you must be totally frank. So I must say: I am unable to believe you.»
«Signor Karski, un uomo come me che parla con un uomo come lei deve essere del tutto sincero. Così io devo ammettere: non riesco proprio a crederle.»
La stessa reazione del giudice è quella che abbiamo noi nei confronti dei cambiamenti climatici.
Nelle prime pagine di “possiamo salvare il mondo prima di cena” ci vengono presentati dati su dati, incredibili, sconcertanti, sugli effetti del cambiamento climatico. Ma la verità è che noi non ci crediamo davvero. Non siamo in grado di crederci, come il giudice Frankfurter.
Considerazioni personali
“Possiamo salvare il mondo prima di cena” è un libro che la cena potrebbe fartela saltare. Arriva dritto come un pugno nello stomaco, ti fa riflettere, ti fa pensare. Personalmente, mi sono trovata a leggere d’un fiato le prime 70 pagine per poi essere costretta a fermarmi e lasciarlo lì. Per una settimana non sono riuscita a riprenderlo, pensando molto a gesti della vita quotidiana e situazioni a cui non davo peso.
L’autore è coinvolgente, ci fa entrare nel suo mondo, ci descrive parti della sua vita quotidiana, si va vedere umano e fragile. Non si eleva a giudice ma condivide con noi le difficoltà che certe scelte portano, facendoci capire come siano necessarie, ma rassicurandoci che sì, è difficile, ma insieme possiamo fare una hola che smuova il mondo.
Agnese Roscioni